Metti
un pomeriggio trascorso a discutere del Napoli : questo è quanto è
avvenuto Giovedì scorso nella redazione napoletana del Corrieredello Sport Stadio. Il quotidiano sportivo più vicino alle squadre
meridionali (non ce ne vogliano gli altri) ha voluto organizzare un
interessante forum con protagonista il tecnico degli azzurri Gigi De
Canio. Di seguito proveremo ad offrire una sintesi di quanto emerso
dall'incontro.
Non ha tradito le attese il tecnico lucano: con la schiettezza e la lucidità che lo contraddistinguono, ha offerto un quadro preciso di quelle che sono le sue opinioni sulla squadra, sulla società, sulla tifoseria e sulle possibilità reali d'immediata risalita in serie A.
Di
cose sulla squadra ne ha avute da dire tante. A cominciare dalla
condizione e dal ruolo dei nazionali stranieri presenti in rosa. DeCanio si aspetta molto da loro, precisando però che in campo ci
manderà sempre e comunque quelli che si dimostreranno ogni volta più
in forma durante la settimana d'allenamenti, senza troppo badare ai
nomi o alle "sponsorizzazioni". Il caso che al momento
preoccupa di più la tifoseria è, senz'altro, quello di David Sesa.
Da quasi due anni a Napoli dopo l'esaltante avventura di Lecce, la
mezzapunta svizzera pagata ben 16 miliardi due estati fa, non è mai
riuscita ad esprimersi su livelli degni delle sue annate più felici.
"In allenamento è un calciatore esemplare" confida De
Canio ai giornalisti del Corriere dello Sport; "in campo però
avverte il peso della sua valutazione su una piazza importante ed
esigente come Napoli".Secondo il tecnico a Sesa basterà
sbloccarsi psicologicamente per regalare soddisfazioni ai tifosi e
prestazioni utili alla squadra. " Il suo destino in squadra
dipenderà solo da lui stesso: si sbrighi a tornare in campo nei
panni del campione che è e che tutti conoscono per scalzare la
concorrenza dei tanti giocatori scalpitanti".
Diversa
invece la situazione di Marek Jankulovsky: beniamino dei tifosi che
lo hanno subito adottato dopo un paio di portentosi gol nelle
sporadiche apparizioni dello scorso torneo, il centrocampista ceco
fatica a farsi largo in squadra, pare a causa della poca volontà ad
adattarsi ad un ruolo non suo ed alla dimensione della serie cadetta.
"Marek è una mezz'ala sinistra" precisa De Canio "che
però può ricoprire altri ruoli e che, in nazionale, gioca terzino
sinistro.Non vorrei che, temendo di perdere il posto per i mondiali,
possa storcere il naso di fronte ad eventuali richieste di
sacrificarsi in ruoli non suoi per esigenze tecniche: così non
farebbe altro che ledere gli interessi della squadra". Non le
manda certo a dire il mister. Adattarsi alla categoria: questa è la
parola d'ordine. Pochi fronzoli, poche parole.
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